lunedì 23 aprile 2012

PISTACCHIO DI BRONTE

C'era una volta il gelato al pistacchio. Che non ho ancora capito bene che gusto abbia, anche perchè non lo sceglievo quasi mai; e non lo sceglievo quasi mai perchè non si capiva bene che gusto avesse: la situazione era, dunque, quella di un gatto che si morde la coda.
Ma tale incresciosa situazione si è sbloccata appena è iniziata a diffondersi la moda del "pistacchio di Bronte" (tra parentesi, ho subito inquadrato correttamente la dicitura, grazie alle mie notevoli conoscenze geografiche, contrariamente agli stessi gelatai,  tra cui qualcuno scriveva misteriosamente "PISTACCHIO DEL BRONTE" , evidentemente ritenendo che "IL Bronte" fosse una nazione, una regione, forse confinante con la Lunigiana, invece che una cittadina siciliana alle falde dell'Etna. Chiusa parentesi).
Perciò, incuriosito, ho assaggiato il gelato al pistacchio di Bronte, una o due volte, concludendo che sì, è dolce ed è meglio di un pugno in faccia, ma ancora non si capisce bene che sapore abbia. Nel frattempo, il pistacchio di Bronte ha agito nei confronti degli altri pistacchi come la zanzara tigre verso la zanzara nostrana: è dilagato mostruosamente, soppiantandoli in tutte le gelaterie, tant'è che ormai non esiste più il gelato al pistacchio, bensì unicamente il gelato al pistacchio di Bronte: e qualcuno, per distinguersi, ha aggiunto "DOP" (come a dire: sì, ormai tutti i gelatai hanno il pistacchio di Bronte, ma il mio è D.O.P., come il Brunello di Montalcino). Secondo me, sarebbe ora che i pistacchieri (?) di Bronte mandino in giro per l'Italia degli appositi ispettori per verificare che effettivamente i pistacchi usati nei gelati siano i loro. E la moda non accenna ad arrestarsi: il pistacchio di Bronte (DOP o meno) ha iniziato ad invadere anche le farciture di colombe pasquali e pandori. 
Per contro, mi sembra che i pistacchi di Bronte vengano usati esclusivamente per preparare gelati e creme pasticcere (e prossimamente creme per la pelle, suppongo: l'aloe vera stia in campana), ma non vengano mai venduti così come sono: cioè non ho mai visto nei negozi bustine di pistacchi di Bronte, nè al bar piattini di pistacchi di Bronte da accompagnare al Negroni o all'Aperol Soda. Ciò è curioso, nevvero?
PS: non capisco perchè l'ora di pubblicazione del post sia quella legale della costa occidentale USA. Anche ciò è curioso.

11 commenti:

  1. Secondo me il pistacchio vero (più dell'Aloe) se lo tengono stretto, quelli di Bronte. Sui nostri gelati finirà quello made in china.

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  2. il pistacchio, brontolone o meno, mi fa un po' senso ... più è verde e più mi fa senso.
    il Brunello è DOCG, la DOP gli fa un baffo!
    per regolare l'orologio, va nella sezione Design di Blogspot, Lingua e formattazione, ivi formatta il fuso orario.
    lieta di essere stata utile, non occorre che ti spertichi in ringraziamenti.

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  3. Vero! Ultimamente il pistacchio di Bronte è super di moda... Anche se non trovo differenze rispetto al pistacchio normale ^^' In ogni caso, io adoro i pistacchi, di Bronte e non, dop e non ;)

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  4. Ciao! Grazie x la visita ! Mi sono unita anche io e al rientro dalle ferie, verro' a trovarti!
    Intanto ti dico che 1. Vero, il pistacchio di bronte non l'ho mai trovato in vendita; 2. Blogger e' troppo filo-americano (anche se a me va benissimo così! Se il capi va leggere i miei commenti, gli risulta che mi collego solo la notte! Ahaha!

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  5. Oggettivamente curiosa e perfino sospetta,la faccenda delpistacchio di Bronte.
    Non solo sarebbero da invare i pistacchieri di Bronte a far verifiche sull'inasione pistacchifera, ma pure provetti degustatori del virulento pistacchio a Bronte, onde verificare se esista ancora Bronte stessa.
    E se l'avessero rasa al suolo per far posto allacoltivazione delpistacchio D.O.P., potrebbe questo ancora, legittimamente, definirsi di Bronte?
    No, voglio dire, ne va della credibilità del D.O.P.!

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  6. Il mio dubbio, nel caso del pistacchio come in molti altri casi, è quante cavolo di tonnellate di pistacchi si producono, a Bronte? Se oltretutto da fonti (quasi) certe come Wikipedia si apprende che l'80% della produzione locale viene esportata, e solo il 20% rimane in Italia, quanti pistacchi ci vogliono per la quantità di gelato che va su un cono? Bastano per tutti?
    Son domande.

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  7. E' vero... Non ho mai tempo ecc ecc e NON TI LEGGO MAI... però stasera (o stamattina? Sono le 5:18 a.m.) sono passata di qui e DEVO DIRTELO: sai essere esilerante!

    p.s. non mangio quasi mai gelato... mai che mai quello al pistacchio (ma che gusto eh???????) però, questo post mi ha fatta morire dal ridere

    ahahahahahahaha

    KissEs

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  8. io non vado in gelateria da un pezzo anche perché qui ancora il clima è algido più che da algida, comunque ho ricordi di anni passati in cui il pistacchio era pistacchio e basta, e già bastava a sconcertare: c'era il pistacchio verde e anche il pistacchio più pistacchio che era... marroncino. I venditori del pistacchi marroncino sostenevano che il verde del pistacchio fosse dovuto a dei coloranti, e vista la diffusione dei pistacchi verdi e di Bronte inizio a pensare che a Bronte ci siano produttori di coloranti verdi! Ma per maggiore chiarezza, ti chiedo: il pistacchio di Bronte, di che colore è?

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  9. Il gelato al pistacchio (di Bronte o meno e più o meno D.O.P) sa di... pistacchio!
    Quando è buono non è verde menta e sopratutto, colore a parte, ha un retrogusto leggermente salato.
    Io non lo prendevo mai perché, come te, non capivo che sapore avesse, finché un giorno l'ho preparato da me e ho avuto l'illuminazione!
    :D

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  10. ..ma dove le trovi tutte ste belle notiziole tu...

    ..meglio di bronte, che stampato sulla fronte!!!


    :-P

    abbraccio gelatoso, dato il clima dalle mie parti..

    m.

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