giovedì 6 giugno 2013

FINALMENTE UNA PROPOSTA CONCRETA

Tutti sanno che la tv dice sempre cose vere ("L'ha detto la tv") e perciò ascolto assiduamente i tg, e anche i giornali radio, per informarmi su cosa si deve fare per superare la crisi economica-sociale che stiamo attraversando. Infatti, in tv e alla radio si dà conto dei pareri espressi dai più autorevoli addetti ai lavori, che si tratti di ministri, leaders politici e istituzionali, grandi industriali, banchieri, professori, professori/politici, giornalisti. Italiani e stranieri. 
Orbene, sono riuscito a capire alcune cose, su cosa bisogna fare per superare la crisi.
1) Bisogna "favorire la crescita";
2) Per favorire la suddetta crescita, bisogna lavorare tutti insieme: nessuno si senta esentato (lo ha detto ieri Giorgio Squinzi).
3) Non bisogna assolutamente adottare provvedimenti di corto respiro, bensì solo quelli di lungo respiro (sempre Giorgio Squinzi)
4) Bisogna fare le Riforme: questo lo dicono tutti, unanimemente. 
5) Alcuni stranieri -con la consueta chiarezza e rigore nordeuropeo- specificano meglio (in effetti, "fare le Riforme" è una esortazione un pò generica), avvertendo che le Riforme devono essere "strutturali". Dicono proprio così: "Bisogna fare le Riforme Strutturali". Finalmente un pò di chiarezza, anche se io non ho capito due cose: qual'è (o quali sono) l'oggetto (o gli oggetti) di tali riforme e in quale modo esso (essi) vada (vadano) riformato (i). Ma queste sono quisquilie.
Questi pochi punti sono ripetuti ogni giorno, con tale insistenza, che ormai siamo tutti convinti che rappresentino la ricetta infallibile per uscire dalla crisi ed assicurare prosperità e benessere a noi e alle generazioni future. 
Ora, io mi chiedo, che aspetta il Governo ad emanare un Decreto Legge ad effetto immediato che renda operativi ed obbligatori i punti di cui sopra? Esso dovrebbe recitare testualmente:

Decreto Legislativo n. tot del & giugno 2013: 
Provvedimenti urgenti per fronteggiate vittoriosamente la crisi

Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Vista la attuale situazione di crisi;
Considerato che è necessario ed urgente adottare misure atte a fronteggiare la crisi e garantire crescita, pace, prosperità e benessere,

DECRETA
Art. 1 (Universalità ed obbligatorietà) 
Tutti i cittadini sono obbligati ad adottare i provvedimenti e a fare quanto specificato agli articoli successivi; nessuno si senta esentato.

Art. 2 (Commissione per la Crescita)
La Crescita è l'obiettivo fondamentale da raggiungere. Allo scopo, con apposito Decreto il Governo procederà alla nomina di una Commissione per la Crescita (CpC), composta di un Presidente, un Vicepresidente e 15 membri. Il compito della CdC sarà quello di misurare la Crescita ottenuta, redigendo appositi rapporti trimestrali. Con il medesimo decreto, verranno stabiliti i trattamenti economici per i componenti l'Alto Consesso.

Art. 3 (Respiro)
A partire dalla data d'entrata in vigore, sarà obbligatorio adottare esclusivamente provvedimenti di lungo respiro, essendo severamente vietato adottarne di corto respiro. Chiunque adotti provvedimenti di corto respiro sarà sanzionato con una ammenda da 50 a 500 euro. 

Art. 4 (Commissione per il Respiro)
Con apposito Decreto il Governo procederà alla nomina di una Commissione per il Respiro dei Provvedimenti (CpRP), composta di un Presidente, un Vicepresidente e 15 membri. Il compito della CpRP sarà quello di valutare il respiro dei provvedimenti adottati dai cittadini, segnalando mensilmente le infrazioni. Con il medesimo decreto, verranno stabiliti i trattamenti economici per i componenti l'Alto Consesso.

Art. 5 (Riforme)
E' fatto obbligo di fare le Riforme. Esse saranno, di regola, Strutturali. E' altresì ammesso il ricorso a riforme non strutturali, previa apposita relazione asseverata che dimostri l'impossibilità che la riforma sia strutturale (e sarà allora una riforma purchessìa). Chiunque presenti una riforma non strutturale priva della relazione asseverata, sarà punito con ammenda dai 50 ai 500 euro.

Art. 6 (Commissione per le Riforme)
Con apposito Decreto il Governo procederà alla nomina di una Commissione per le Riforme (CpR), composta di un Presidente, un Vicepresidente e 15 membri. Il compito della CpR sarà quello di controllare che le riforme adottate siano strutturali e, qualora non lo siano, che siano accompgnate dalla Relazione asseverata. Con il medesimo decreto, verranno stabiliti i trattamenti economici per i componenti l'Alto Consesso. 

Firmato etc...

Ecco qua, sono orgoglioso di aver fornito il mio concreto contributo alla risoluzione della crisi.

venerdì 24 maggio 2013

RIPRENDO POCO A POCO, LENTAMENTE...

A casa non si va, bensì "si torna".

"Azione d'urto contro le zone ribelli": non è una dittatura che reprime una minoranza etnica, bensì è un prodotto contro la cellulite.

Burlesquoni che, nell'A.D. 2013, ancora comizia: è una cosa possibile solo grazie all'ineffabile Popolo Italiano, unico ed inimitabile.
Certo, anche l'ineffabile PD (unico ed inimitabile pure lui) ci ha messo del suo.

Nemmeno col navigatore satellitare sono riuscito a trovare Via del Tutto Eccezionale.

Se rinascesse Giovanni Pascoli, troverebbe del tutto superfluo invitare la gente a ritrovare e mantenere il "fanciullino" che c'è in ognuno di noi, visto che oggi lo fanno tutti spontaneamente, e il problema è semmai l'opposto.

venerdì 3 maggio 2013

Perchè non scrivi?

Dio mio che assenza.
E quante cose da leggere, altrove.
Cercherò di recuperare.

venerdì 2 novembre 2012

GUARDANDO LA TV




Ho notato che, quando uno vuole rimproverare oppure detesta qualcun altro (che per comodità chiamerò “Tizio”), esordisce sempre sostenendo di stimare molto, o addirittura moltissimo, Tizio stesso.
Così, se uno inizia dicendo “Il signor Tizio, che stimo moltissimo…” state pur certi che proseguirà dicendo che Tizio ha detto, o fatto, o scritto, una cazzata, una cosa ridicola, una inesattezza, una oscenità, etc... Oppure che Tizio è definitivamente rincoglionito.
I più onesti aggiungono un “peraltro”, avverbio preparatorio alla stroncatura successiva: “Tizio, che peraltro stimo molto, etc…”).
Ormai è talmente una consuetudine, che appena sento dire da qualcuno che egli stima molto, o moltissimo, qualcun altro, capisco subito che l’oggetto di tanta stima è in realtà ritenuto un minus habens.
Perciò, anch’io, quando voglio insultare qualcuno, gli dico “Sai, io ti stimo moltissimo”.

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Al termine di uno spot televisivo della passata di pomodoro Mutti (“Mai vista una passata così”), compare anche l’inconfondibile “f” con la scritta “Seguici su facebook”.
Ecco, mi piacerebbe conoscere qualcuno che segue su facebook la passata di pomodoro Mutti; dev’essere una persona interessante.

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martedì 19 giugno 2012

IL CALDO DA' ALLA TESTA


Le donne non chiudono bene le finestre.

Le donne hanno orrore del vuoto.

Gli uomini hanno opinioni sbagliate sulle donne.

Gli uomini scrivono stronzate sulle donne. Non tutti, per fortuna. Solo quelli che scrivono sulle donne (intese come argomento; invece quelli che scrivono fisicamente sulle donne hanno raggiunto un certo livello di comprensione di esse. Oppure approfittano del fatto di aver dato loro un sonnifero).

Ormai la “temperatura percepita” ha soppiantato la temperatura vera. Ciò mi dà fastidio allo stesso modo del “piuttosto” usato al posto di “oppure”.

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TITOLI CHE FANNO SCALPORE

La maggioranza dei Greci è contro l’austerity (*)

I servizi sanitari piacciono agli emiri (**)

La Francia è tutta rosa (***)

Kirsten Stewart: “Io la Biancaneve-Rambo sarò la Marylou nuda di Kerouac” (****)

(*) ma forse la notizia è che ci sia qualcuno favorevole, seppur in minoranza.

(**) indubbiamente sono una bella invenzione, anche gli emiri ne convengono.
A proposito di emiri: vediamo se qualcuno indovina il film da cui è tratta la seguente citazione:
“Ti cridìa ca mi ritiru?
Tu m’inviti a nozze, emiru!”

(***) questa sì che è una notizia storica; non vedo l’ora di vedere le immagini dal satellite.

(****) solo ad un cineasta americano poteva venire in mente una Biancaneve-Rambo (cioè –presumo- una Biancaneve con un enorme mitra e altre armi assortite, palestratissima e che mena cazzotti). Più in generale, questa delle donne che fanno i maschiacci è una mania del cinema americano; anche le ragazze che fanno la corte spietata a ragazzi incapaci di intendere e volere.

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mercoledì 6 giugno 2012

UNA TORTA

Questo post ha diversi scopi:
-      dimostrare il mio eclettismo (so preparare una torta)
-      pubblica utilità (spiegare dettagliatamente come preparare una torta a chi non abbia voglia di cercare siti di cucina)
-      aggiornare il blog, che langue da un certo tempo in uno stato semi-comatoso
-      caso mai perdessi il foglietto con la ricetta, poterla rintracciare nel blog

Trattasi di una torta con ricotta e pere, da mangiarsi fredda.
Ingredienti:
-      5 pere (se sono grandi ne bastano 4)
-      una busta di zucchero a velo (125 gr, di solito)
-      succo di ½ limone
-      125 gr di burro (ma anche 130, non guardiamo il capello)
-      100 gr di zucchero
-      4 albumi (o chiare d’ovo che dir si voglia)
-      80 – 100 gr di granella di nocciole
-      50 gr di farina
-      400 gr di ricotta
-      una tavoletta di cioccolato bianco
-      200 gr di panna da montare (preferibilmente già zuccherata)

Bene, le prime due cose da fare sono:
-      spezzettare il burro e lasciarlo ad ammorbidirsi fuori dal frigo
-      accendere il forno a 180°.
Poi ci si armi di pazienza e si passi a sbucciare le pere e tagliarle a pezzettini, come ho fatto io prima di scattare la foto seguente:
 

Ora si mettano le pere in una pentola e le si cospargano con lo zucchero a velo ed il succo di mezzo limone, mescolando bene il tutto e ponendo la pentola sul fuoco. La foto seguente documenta le pere nella pentola (il limone comunque va spremuto nella mano semichiusa, per trattenere i semi): 
 

In pratica le pere dovranno leggermente caramellare: saranno pronte quando la consistenza del liquido sarà un pò appiccicosa; dovrebbero volerci 25 minuti pressappoco.

Nel frattempo, si faccia una crema con il burro e lo zucchero (con lo sbattitore elettrico), così come mostrato nella foto seguente:

 

Ora si rompa il primo uovo, mettendo l’albume nella crema di burro e zucchero; poi si misceli la farina con la granella di nocciole, e si aggiunga circa ¼ del miscuglio nella crema. Mescolare con lo sbattitore. Fermarsi, rompere il secondo uovo ed aggiungere l’albume; aggiungere un altro quarto della miscela farina+granella. Ri-mescolare. Insomma, è una sequenza da ripetere 4 volte: il concetto è che albumi e farina nocciolata non vanno aggiunti tutti insieme, ma gradualmente.  Alla fine la crema avrà l’aspetto seguente:
 

A questo punto prendete due tortiere, o comunque due teglie circolari della stessa grandezza (io uso una tortiera ed una teglia di alluminio); imburratele; sistemate la crema nelle tortiere/teglie (metà per ognuna) cercando di ottenere due dischi regolari senza buchi nè parti troppo sottili; come nella foto seguente:

Bene, ora ponetele nel forno già caldo per circa 20 minuti. Se avete un solo stampo/tortiera, poco male: dovrete ripetere due volte l’operazione per ottenere i due dischi di cialda, e il tempo complessivo ovviamente raddoppierà.

Nel frattempo, non vi dimenticate delle pere nella pentola: rimescolatele ogni tanto e non lasciatele bruciare; comunque, a questo punto dovrebbero essere pronte. Toglietele dal fuoco e lasciatele raffreddare (per fare più in fretta, si possono travasare ripetutamente in recipienti freddi: io travaso tra la pentola ed un altro contenitore, ogni volta sciacquando quello vuoto con acqua fredda; comunque, non è necessario che le pere risultino fredde, l’importante è che non scottino)

Ora passiamo alla farcitura: mettete il cioccolato bianco a sciogliere a bagnomaria e montate la panna. La foto seguente documenta queste due operazioni:


Sminuzzate/sbriciolate la ricotta nella panna, gradualmente, amalgamandola con lo sbattitore. Aggiungete il cioccolato, anch’esso gradualmente (soprattutto se è caldo) e continuate a sbattere per 5 – 6 minuti.
Infine, aggiungete le pere e rimescolate il tutto con un cucchiaio di legno, ottenendo alla fine questa roba qui:
 

Accertatevi che i dischi nel forno abbiano raggiunto un bel colorito bruno-dorato e tirateli fuori: non dovrebbero risultare secchi, ma ancora leggermente morbidi (tanto, poi nel raffreddarsi in frigo si induriranno). Staccate delicatamente uno dei due dischi; l’altro può rimanere al suo posto se, come nel mio caso, la tortiera è munita di anello circolare.

Versate la crema di ricotta e pere nella tortiera, sopra il disco di cialda inferiore; cercate di regolarizzare la superficie e ricoprite il tutto con il secondo disco:
 

Mettete in frigo per 2-3 ore. Se siete impazienti (come me), mettete nel congelatore per mezzora e poi in frigo.
Infine, togliete l’anello esterno della tortiera, e quindi potrete rimpinguare allegramente la provvista di calorie, zuccheri e grassi del vostro organismo; tanto, poi c’è la palestra.

F.A.Q.

-Ho rotto ben 4 uova utilizzando solo gli albumi; che ci faccio con i tuorli?
Lo zabaione. Oppure gli spaghetti alla carbonara. Oppure potresti metterli nella crema per le cialde, insieme agli albumi, magari viene più buona; fammi sapere.
-I dischi di cialda sono usciti bruciacchiati; non si riesce a staccarli dallo stampo; si rompono
La cialda tende a bruciacchiarsi se è troppo sottile; e comunque staccare il disco dalla teglia è la cosa più difficile di tutta la procedura; dando per scontato che non hai dimenticato di imburrare la teglia/tortiera, bisogna usare una spatola sottile raschiando sotto la cialda, dapprima esternamente tutt’intorno e poi verso l’interno.

-Ho messo le pere caramellate nella crema di ricotta e panna, e questa si è liquefatta!
Le pere erano ancora troppo calde

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lunedì 23 aprile 2012

PISTACCHIO DI BRONTE

C'era una volta il gelato al pistacchio. Che non ho ancora capito bene che gusto abbia, anche perchè non lo sceglievo quasi mai; e non lo sceglievo quasi mai perchè non si capiva bene che gusto avesse: la situazione era, dunque, quella di un gatto che si morde la coda.
Ma tale incresciosa situazione si è sbloccata appena è iniziata a diffondersi la moda del "pistacchio di Bronte" (tra parentesi, ho subito inquadrato correttamente la dicitura, grazie alle mie notevoli conoscenze geografiche, contrariamente agli stessi gelatai,  tra cui qualcuno scriveva misteriosamente "PISTACCHIO DEL BRONTE" , evidentemente ritenendo che "IL Bronte" fosse una nazione, una regione, forse confinante con la Lunigiana, invece che una cittadina siciliana alle falde dell'Etna. Chiusa parentesi).
Perciò, incuriosito, ho assaggiato il gelato al pistacchio di Bronte, una o due volte, concludendo che sì, è dolce ed è meglio di un pugno in faccia, ma ancora non si capisce bene che sapore abbia. Nel frattempo, il pistacchio di Bronte ha agito nei confronti degli altri pistacchi come la zanzara tigre verso la zanzara nostrana: è dilagato mostruosamente, soppiantandoli in tutte le gelaterie, tant'è che ormai non esiste più il gelato al pistacchio, bensì unicamente il gelato al pistacchio di Bronte: e qualcuno, per distinguersi, ha aggiunto "DOP" (come a dire: sì, ormai tutti i gelatai hanno il pistacchio di Bronte, ma il mio è D.O.P., come il Brunello di Montalcino). Secondo me, sarebbe ora che i pistacchieri (?) di Bronte mandino in giro per l'Italia degli appositi ispettori per verificare che effettivamente i pistacchi usati nei gelati siano i loro. E la moda non accenna ad arrestarsi: il pistacchio di Bronte (DOP o meno) ha iniziato ad invadere anche le farciture di colombe pasquali e pandori. 
Per contro, mi sembra che i pistacchi di Bronte vengano usati esclusivamente per preparare gelati e creme pasticcere (e prossimamente creme per la pelle, suppongo: l'aloe vera stia in campana), ma non vengano mai venduti così come sono: cioè non ho mai visto nei negozi bustine di pistacchi di Bronte, nè al bar piattini di pistacchi di Bronte da accompagnare al Negroni o all'Aperol Soda. Ciò è curioso, nevvero?
PS: non capisco perchè l'ora di pubblicazione del post sia quella legale della costa occidentale USA. Anche ciò è curioso.